Il Volontariato di Protezione Civile
Ultima modifica 23 aprile 2020
Il Volontariato di Protezione Civile e quel movimento trainante che ha coinvolto negli ultimi anni un numero sempre maggiore di soggetti, uomini e donne, giovani e anziani, con una rilevante partecipazione alle molteplici attività svolte.
Il favorevole consenso popolare e una moderna coscienza di soccorso, legata a una sempre maggiore solidarietà nei confronti di nostri simili, che si trovano in situazioni di emergenza, ha creato i presupposti che le partecipazioni hanno raggiunto numeri tali da esigere una formazione e un coordinamento specifico.
Oggi la legge quadro 266/91 ha riconosciuto il volontario come attore nella gestione del Volontariato associato, come espressione di solidarietà e partecipazione, per questo ne incoraggia e sostiene la cultura e lo sviluppo organizzativo.
Dopo la legge quadro i volontari sono diventati gli ingranaggi di un Sistema espressione di solidarietà, altruismo e partecipazione, sempre disponibile su tutto il territorio Nazionale e in caso di richieste di aiuto da ogni parte del mondo.
Il Sistema di Protezione Civile cerca di valorizzare le forze della cittadinanza attiva incentivando la formazioni di Gruppi, Associazioni, Organizzazioni di volontariato per poter avere una presenza capillare su tutto il territorio nazionale facendo in modo che il bagaglio tecnico/professionale di ognuno sia valorizzato.
Oggi convivono tra le migliaia di Volontari di Protezione Civile le professionalità e i mestieri più vari della nostra società, dai medici agli infermieri, ingegneri, muratori elettricisti, cuochi, falegnami, ecc., in alcuni casi esigenze di elevatissima specializzazione hanno portato alla formazione di gruppi particolari come i cinofili, sommozzatori, radioamatori, speleologi, rocciatori, ecc.
Sin dalle emergenze storiche del terremoto del Friuli e dell’Irpinia o dell’alluvione di Firenze, si è sempre notato che la partecipazione del volontariato era massiccia, ma quello che mancava era una gestione pubblica che sapesse ottimizzare e organizzare questa enorme risorsa.
Nel 1992 fu istituito, con la legge 225/92, il Servizio Nazionale della Protezione civile, dove alle organizzazioni di volontariato, è stato espressamente riconosciuto il ruolo di "struttura operativa nazionale", parte integrante del sistema pubblico, alla stregua delle altre componenti istituzionali, come il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo forestale dello Stato, ecc, che hanno competenze tecniche e attrezzature che vanno oltre alle competenze di un volontario.
Il funzionamento di questa macchina operativa deve passare attraverso una pubblica gestione, per cui le organizzazioni che vogliono collaborare col Servizio Nazionale della Protezione Civile devono avere i volontari formati ed essere iscritte in appositi albi o registri, regionali e nazionali.
A tutt’oggi sono iscritti nell'elenco nazionale del Dipartimento della Protezione civile circa duemila cinquecento organizzazioni (tra le quali i cosiddetti "gruppi comunali" sorti in alcune regioni italiane), per un totale di oltre un milione e trecentomila volontari disponibili, di cui sessantamila disponibili un pochissimo tempo, seguiti da altri trecentomila attivabili in poche ore.
L’opera del volontario è assolutamente gratuita, per cui il legislatore ha provveduto a tutelare i volontari sotto varie forme ad esempio, in caso di impiego nelle attività di Protezione civile ai lavoratori viene rimborsata la giornata, che viene rimborsata dallo Stato al datore di lavoro, pubblico e privato, inoltre è fatto obbligo alle varie organizzazioni di coprire i rischi diretti e indiretti, oggettivi e soggettivi di tutti gli iscritti, otre ad avere una dotazione personale a norma antinfortunistica.
Il volontario ha il ruolo di custode naturale del proprio territorio e forza civile di tutela e protezione di ciascuna comunità, per cui il sostegno pubblico si deve manifestare con dotazioni di mezzi, di materiali, di attrezzature, di formazione, preparazione e aggiornamento, tanto necessarie per l'ottimale utilizzo delle energie che vengono offerte in aiuto della collettività.
Il massimo del risultato potrà essere raggiunto con la più elevata collaborazione tra i soggetti coinvolti nel rispetto di tutti i partecipanti ricordando che i primi ad essere salvaguardati dalla protezione civile siamo noi stessi.
DISTRETTI DI P.C. PROVINCIA DI VENEZIA - Associazioni e Gruppi Comunali di Protezione Civile